due parole per domenica 12 settembre 2021 – XXIV domenica del tempo ordinario B

don Marco Zaina:
“Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi”.
Così cita il versetto del salmo 114, che leggiamo questa domenica. Ed effettivamente il verbo “camminare” può suggerirci qualche riflessione.
Quando si cammina si è in movimento, ci si sposta, solitamente con un’intenzione ben precisa, fosse anche solo quella di passeggiare senza méta, così, per trascorrere il tempo. Tuttavia anche solo il passeggiare porta a guardare, ascoltare, immaginare e quindi a pensare e magari a sognare, progettare,…
Il semplice passeggiare comporta anche l’entrare in relazione con l’ambiente, le cose, le persone,…. Da qui il comportamento di fronte alle diverse situazioni.
Questo semplicemente dal punto di vista umano, corporeo, di “essere vivente”.
Immaginiamo ora che una persona sia credente, abbia la fede; fede che non può essere una sorta di abito da indossare in certe occasioni.  Vien dunque da pensare che se questa persona sta ferma, immobile, la sua fede non traspare. Se invece questa persona è in cammino, il suo “andare” con ciò che ne consegue, non può che essere espressione della fede. Guarda, ascolta, immagina, sogna, progetta, incontra l’altro, si relaziona con l’ambiente, le cose, le persone.
L’invito di Gesù è di seguirlo, di andare con Lui, di vivere la fede in pienezza e non solo in certe occasioni. Non sarebbe fede, ma opportunismo, ipocrisia.
Mettiamoci in cammino quindi e non stiamo fermi. Il nostro “andare” seguendo Gesù, il nostro camminare alla sua presenza, con Lui, sarà passo dopo passo un’opera espressione della nostra Fede.

don Giovanni De Rosa:
La liturgia di questa domenica sembra volerci riportare al tempo di Quaresima. Gesù lo sappiamo tutti è un camminatore e ogni suo discepolo è chiamato a farsi camminatore, come Lui. Oggi ci viene ricordato questo cammino: il Salmo c’è lo fa ripetere nel ritornello, e nel Vangelo c’è un continuo movimento.
Proprio al suo inizio di cammino Gesù pone ai discepoli la domanda alta sulla sua identità. Un discorso così importante viene fatto, pensate, camminando!!! Forse noi avremmo agito in modo diverso. Invece Gesù ci insegna che l’importante è stare sempre dietro a Lui, camminare alla sua presenza. Non ci sono cose più importanti … Nessuno è escluso in questo cammino dove ogni giorno siamo interpellati dalla stessa domanda che viene fatta ai discepoli: “Chi dite che io sia?” La risposta è personale oggi cerchiamo di darla ma non con frasi o espressioni già pronte e fatte ma con parole nostre che nascono dal cuore.

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