Due parole dall’équipe

don MARIO MALPERA :

Preghiamo per poter ritrovarci a vivere un intenso mese Mariano… Intanto un abbraccio virtuale e igienico a tutti

don GIOVANNI DE ROSA :

In questo periodo di difficoltà per tutti cerchiamo come ha fatto Gesù con i suoi apostoli di vedere e sentire intorno a noi la presenza del risorto.  E soprattutto che ci dia forza e coraggio a tutti.  Ricordiamoci il Signore è Risorto è veramente risorto sta a noi crederci.

PAOLO ZUCCON, diacono :

Io vorrei ricordare e pregare per tutti i fratelli e le sorelle della nostra unità pastorale che ci hanno lasciato nello scorso mese di marzo e che non siamo riusciti a ricordare nelle s.messe di suffragio o forse neanche a salutare . Il Signore le accolga nella sua infinita misericordia e riposino nella pace eterna.

fra ROBERTO BENVENUTO :

La vita in questo tempo ci sembra una vita sospesa, dolente e senza orizzonti. Forse vorremmo “toccare con le mani” un intervento straordinario di Dio. Ma la Fede rovescia il nostro limitato modo di pensare.  Per ciascuno di voi, uno ad uno, personalmente, auguro che il dono della Fede, ricevuto nel Battesimo, vi faccia andare al di là del toccare, ma vi aiuti ad intuire che orizzonte di luce, di speranza certa, così incredibilmente grande e potente da lasciarci senza parole, sia sapere che con Gesù risorto da morte siamo tutti risorti, e la morte è vinta. La Fede nel Risorto sia il nostro orizzonte e la nostra prospettiva di vera vita.

don MARCO ZAINA :

Il tempo passa, scorre come l’acqua di un fiume: sempre e solo verso il mare, non torna indietro.

L’umanità, nel suo naturale cammino verso il mare, ha tre possibilità: restare ferma a riva; salire su una barca senza remi (tanto indietro non si può tornare) e lasciarsi trasportare dalla corrente; camminare verso il mare, lungo la riva del fiume.

Restare fermi sulla riva del fiume significa essere privi di vita, rassegnarsi.

Salire sulla barca, significa lasciarsi trasportare, vivere, ma rimanendo ai margini della vita, sopportando alle volte qualche difficoltà per le acque un po’ turbolente, e godendo solo da lontano la vita delle rive.

Camminare lungo la riva, significa vivere la vita in pienezza, affrontando le difficoltà, i sentieri difficili, trovando però anche ristoro all’ombra degli alberi, scoprendo e vivendo da vicino la bellezza e la varietà della natura.

Essere cristiani ci chiede di camminare sempre, di fermarci solo per riposare. Ci chiede di essere come Dio, Signore e amante della Vita, non dei rassegnati.

La Pasqua che abbiamo celebrato ci aiuti a non rimaner seduti sulla riva di questo tempo, a guardare chi e cosa passa davanti a noi, ma ci sproni a rimetterci sempre in cammino, ogni giorno, per apprezzare una vita che abbiamo e la vita che il corso di questo fiume ci vuol donare e che sta davanti a noi, sul nostro cammino. E se nel camminare lungo le rive del fiume, ci accorgiamo di qualcuno su un barca, che vorrebbe scendere, tendiamogli una mano, per farlo approdare, e camminiamo insieme.

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