due parole per domenica 26 luglio

don Marco Zaina
In occasione di qualche festa ti possono aver chiesto: “Cosa desidereresti per la tua festa?”
Da bambino poi, ti hanno sicuramente proposto di scrivere la letterina a Babbo Natale per chiedere un regalo: Babbo Natale avrebbe giudicato se te lo saresti meritato.
Immagina adesso che sia Dio a chiederti cosa desideri. E’ molto probabile che la risposta sia una delle seguenti: la pace nel mondo, la salute il lavoro, proteggere i figli, la guarigione per i malati, un mondo migliore, la pace in famiglia, …..
A ben pensare però questa risposta sembra essere secondo lo stile della letterina a Babbo Natale: io chiedo perché qualcuno possa donarmi quel che ho chiesto, possa esaudire il mio desiderio.
Più difficile invece è chiedere a Dio quel che chiede Salomone: la Sapienza, per poter agire nel mondo, per poter governare saggiamente, per distinguere bene dal male.
Che differenza c’è? Noi di solito chiediamo -anche a Dio-  per ricevere; Salomone ha chiesto per poter donare, per poter agire.
Nulla ci impedisce di desiderare la pace nel mondo, la salute, ….. Ma non dobbiamo aspettare che siano altri, o Dio ad esaudire le nostre richieste: dobbiamo poterci pensare noi. Con la Sapienza che è Dono di Dio.

don Giovanni De Rosa
Matteo dice che incontrare Cristo è l’evento più spettacolare che possa capitare nella vita di un uomo. La tua vita è una caccia al tesoro: l’ho hai trovato? Noi non avanziamo nella vita a colpi di volontà, ma solo per scoperta di tesori (là dov’è il tuo tesoro, lì è anche il tuo cuore); per passione di bellezza (mercanti che cercano le perle più belle); per riserve di gioia che Qualcuno, uomo o Dio, amore o tesoro, seme o spiga, colma di nuovo. Siamo dei cercatori, dei viandanti, nasciamo solo per scoprire di essere dei cercatori, dei bisognosi, dei mendicanti. La vita è mistero, ci appare inesplicabile, il senso del nostro esistere, velato, ambiguo. Molti, intorno a noi, dicono che non c’è nessun tesoro da trovare, o, peggio, dicono che loro sanno dove si trova il tesoro e ti vendono la mappa. La verità è un’altra: il tesoro è nascosto ma accessibile. Alla luce di Dio capiamo, anche se sempre e solo parzialmente, il mistero dell’esistenza. Dio ama tutti, perdona tutti e tutto, ma proprio per quest’amore che mi ha raggiunto, mi chiede di vivere, di spendermi secondo lo stesso amore riversandolo sui fratelli. Si risponde all’Amore divenendo responsabili. Ne vale la pena, dice Matteo. La bella notizia di questa Domenica? La vita è una ricerca e Dio solo conosce ciò che può riempire i nostri cuori.

Ermes Ronchi
clicca qui: https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/nessun-viaggio-e-lungo-per-chi-ama

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *