due parole per domenica 13 dicembre 2020

don Giovanni De Rosa:
Eccoci arrivati alla Terza domenica di Avvento detta della gioia. Sembra contraddittorio in questo tempo di pandemia parlare di gioia, ma vediamo qual è il senso vero della gioia di questa domenica. 
Ancora una volta, troviamo espresso nel brano di Luca un motivo di gioia. E a proporcelo come stile di vita costante è san Giovanni Battista, il Precursore, figura per noi di carità, giustizia e onestà. Per preparare la via alla gioia, la strada a Cristo, è necessario tutto questo ma farlo con azioni concrete. Giovanni Battista ci chiede un impegno personale e comunitario. I suoi se leggiamo bene il Vangelo di oggi a casa (visto che lo abbiamo anche sul foglietto dell’Unità Pastorale) sono dei chiari inviti alla carità, alla solidarietà, alla giustizia sociale. La domanda che ci dovrebbe interpellare è: “Che cosa devo fare? Che cosa dobbiamo fare?”

don Marco Zaina:
Il medico, quando va a visitare i malati porta con sé in una borsa ciò che gli può servire: gli strumenti per misurare la pressione, per auscultare il battito cardiaco, il necessario per fare una ricetta,….
Un elettricista, quando interviene per riparare un guasto in una casa, porta in una borsa ciò che gli può servire: pinze, cacciaviti, forbici, nastro isolante, …..
Così ogni professionista che svolge il suo lavoro su chiamata e viene inviato sul posto.
Al pari queste figure, anche il cristiano potrebbe essere considerato un inviato, che ricevuta una chiamata va sul posto per fare qualcosa, in risposta a ciò per cui è stato chiamato.
 “Lo Spirito del Signore è su di me……mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri…”
È il caso di chiederci: quali sono gli strumenti del “mestiere” che il cristiano porta con sé?
 “Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente….”
“…..venne come testimone per dare testimonianza alla luce…” 

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