due parole per domenica 30 maggio 2021 – Santissima Trinità B

don Giovanni De Rosa:
Oggi Matteo ha la scansione trinitaria, non solo nella formula del Battesimo, ma anche nell’ordito dell’invio: Gesù ha ricevuto dal Padre potere in cielo e in terra; Lui, Figlio incarnato, invia i suoi discepoli con la forza dello Spirito Santo, in tutto il mondo a ripetere ed allargare l’esperienza vissuta con il Maestro.
Forse oggi dovremmo metterci con gli occhi chiusi e lo sentiremo all’opera in noi e fuori di noi. Oppure ci sentiremo guardati. Ma soprattutto, oggi, dovremmo pensare che la Santissima Trinità, ci riporta alla mente Gesù Cristo, figlio di Maria e del Padre celeste, che ci ha lasciato la gloria della Trinità per abitare in mezzo a noi. È stato crocifisso per me e riscattare la mia vita. E soprattutto si è fatto Parola e Pane per il cammino di ogni giorno, e vuole accompagnarmi in ogni passaggio difficile e trasformarmi in quel “pezzo di pane”. Come non possiamo oggi dirgli grazie per tutti questi doni…

don Marco Zaina:
“Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”
Così iniziamo e concludiamo un momento di preghiera, la celebrazione dell’eucaristia, la nostra giornata.
Abbiamo mai pensato a cosa significa questa frase? Ci può essere capitato di sentire pronunciare, in qualche film poliziesco la frase: “In nome della legge ti dichiaro in arresto”. Ebbene: fare qualcosa in nome di una cosa o di qualcuno vuol dire non solo essere autorizzati a farla, ma avere anche la forza, la potenza per farla.
Se poi leggiamo il brano degli atti degli Apostoli dove Petro e Giovanni salendo al tempio trovano uno storpio che fa l’elemosina (Atti 3,1-8) possiamo meglio comprendere quanto appena detto:
“Un giorno Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera verso le tre del pomeriggio.
Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita e lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta “Bella” a chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio.
Questi, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, domandò loro l’elemosina.

Allora Pietro fissò lo sguardo su di lui insieme a Giovanni e disse: “Guarda verso di noi”.
Ed egli si volse verso di loro, aspettandosi di ricevere qualche cosa. Ma Pietro gli disse: “Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!”.

E, presolo per la mano destra, lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e balzato in piedi camminava; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio”.
Nel nome di Gesù Cristo Pietro guarisce lo storpio, e non solo perché autorizzato da Gesù, ma soprattutto con la potenza che Gesù gli ha dato. Potenza che non è di Pietro, ma è ancora opera dello Spirito  Santo.
E dunque quando facciamo il segno di croce pronunciando queste parole, ricordiamoci che la nostra giornata, la nostra preghiera, la celebrazione dell’eucaristia, la possiamo vivere con la potenza e la forza che ci vengono da Gesù e dallo Spirto Santo.
Forse non faremo lo stesso miracolo che ha fatto Pietro, ma ne faremo sicuramente tanti altri, e sicuramente ne abbiamo già fatti….sempre nel nome del Padre e del figlio e dello Spirito Santo.

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